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di Sylvester Stallone, con S.S., Talia Shire, Brigitte Nielsen, James Brown
(Stati Uniti, 1985)
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Si fa per dire, ma Rambo quasi mi era più simpatico. Con la sua aria scema ma allegramente invulnerabile, con quel suo modo a metà fra Mandrake e Dick Fulmine di acchiappare serpenti ed elicotteri per la coda, poteva anche rappresentare l'allegra (pure qui si fa per dire) rivincita dell'uomo sapore nature. Con tanto di sberleffo ai potenti che decidono per noi di guerre stellari. Stesse intenzioni (ci mancherebbe solo l'evoluzione del pensiero stalloniano...) per l'ennesimo Rocky. Solo che qui, fermo restando il quasi spassoso anticomunismo primario, il tutto (o il poco) passa attraverso la violenza incredibilmente esasperata del pugilato. Gli amatori della nobile arte mi diranno (fors'anche giustamente) che il macello audiovisivo del film non ha nulla a che spartire con il pugilato. Sarà: rimane il fatto che i procedimenti inaugurati con fini diversi dallo Scorsese di toro scatenato imperversano in ROCKY IV. Sprizzi da melone spremuto ad ogni pugno guantato, sangue dappertutto, denti sputati nello splendore, come dicono, del dolby e schermo panoramico. C'è, forse lo saprete, un finale con Gorbaciov che applaude ed un discorsetto (ovviamente confuso) di vogliamoci bene. Sarà, una volta ancora: a me sembra che tutto ciò nasca dalla rabbia, se non dall'odio. Espressi con la violenza magnificata dalla tecnica audiovisiva di oggi. Mi hanno spiegato che tutti quei bambini in sala ci stavano perché RAMBO era vietato sotto i 14 anni, e questo no. Proprio una bella soddisfazione.
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Il film in Internet (Google)
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Per informazioni o commenti:
info@films*TOGLIEREQUESTO*elezione.ch
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capolavoro
da vedere assolutamente
da vedere
da vedere eventualmente
da evitare
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STALLONE SYLVESTER 
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